Conviene il fondo pensione anche se sono in regime forfettario?
Il regime forfettario è una scelta sempre più diffusa tra professionisti e lavoratori autonomi. Offre una fiscalità semplice, con una tassazione agevolata e pochi adempimenti. Ma dietro a tanta leggerezza amministrativa, si nasconde un rischio spesso sottovalutato: quello di ritrovarsi con una pensione pubblica molto più bassa del previsto.
E allora la domanda è lecita: ha senso valutare un fondo pensione se sono in regime forfettario, anche se non posso dedurre i versamenti? La risposta è sì, e ora ti spiego perché.
Il nodo della pensione nel regime forfettario
Chi aderisce al regime forfettario versa i propri contributi alla Gestione Separata INPS (nel caso di liberi professionisti senza cassa) oppure alla gestione artigiani e commercianti. In entrambi i casi, l'ammontare versato potrebbe essere molto basso, soprattutto nei primi anni di attività o nei periodi con fatturati ridotti.
A questo si aggiunge un'opzione che può sembrare allettante: la riduzione del 35% dei contributi fissi INPS per chi ha aderito al regime forfettario. Un bel risparmio, certo. Ma attenzione: questa scelta comporta automaticamente una riduzione delle prestazioni future.
Significa che si accumulerà meno montante contributivo, con un impatto diretto sulla pensione di vecchiaia, ma anche sulle prestazioni per inabilità o invalidità. Insomma, meno versamenti oggi equivalgono a una protezione molto più debole domani.
Cos’è un fondo pensione e perché potresti averne bisogno
Un fondo pensione è uno strumento di previdenza complementare, pensato per integrare quanto verrà erogato dall’INPS al momento del pensionamento.
Funziona in modo semplice: versi dei contributi (anche minimi o saltuari) e questi vengono investiti secondo un profilo scelto da te, accumulando un capitale nel tempo. Quando andrai in pensione, potrai scegliere di ricevere questo capitale sotto forma di rendita, capitale o una combinazione delle due.
Esistono fondi pensione aperti, chiusi (negoziali) e i PIP (piani individuali pensionistici). Tutti sono strumenti regolati e vigilati, con un grado di trasparenza e tutela molto elevato.
Ma se non posso dedurlo, che vantaggio ho?
È vero: chi è in regime forfettario non può dedurre dal reddito imponibile i versamenti al fondo pensione. Questo è sicuramente un limite, ma non deve far perdere di vista gli altri vantaggi importanti:
- Tassazione agevolata sui rendimenti: i guadagni ottenuti dal fondo sono tassati al 20%, contro il 26% dei normali strumenti finanziari. Un vantaggio notevole, soprattutto nel lungo periodo.
- Tassazione agevolata sulle prestazioni finali: quando andrai in pensione e riscatterai il fondo, pagherai un’aliquota agevolata dal 15% al 9%, a seconda della durata della partecipazione.
- Ma attenzione! Se non hai dedotto i versamenti anno per anno (perché eri in regime forfettario), è fondamentale dichiararli ugualmente all'ente pensionistico. Questo passaggio - spesso ignorato - serve a evitare che subiscano una doppia imposizione.
In pratica: li dichiari oggi, così non li paghi di nuovo domani. - Protezione e sicurezza: il fondo pensione è impignorabile, insequestrabile e trasmissibile agli eredi. In più, non rientra nell’asse ereditario.
Uno strumento di pianificazione finanziaria, anche in forfettario
Anche senza deducibilità, il fondo pensione rappresenta uno strumento efficace di pianificazione finanziaria a lungo termine. È flessibile, poco costoso, fiscalmente vantaggioso e soprattutto può compensare le lacune del sistema pubblico.
In un contesto in cui la previdenza obbligatoria è sempre più incerta, costruire una pensione integrativa è una scelta di buon senso, soprattutto per chi lavora in autonomia e non ha altri meccanismi di tutela.
In conclusione
Se sei in regime forfettario, potresti pensare che un fondo pensione “non faccia per te”. Ma è proprio il contrario: proprio perché il tuo sistema previdenziale è più debole, integrare con un fondo pensione può fare la differenza tra un futuro incerto e uno più sereno.
Non serve partire con grandi cifre. Bastano anche piccoli versamenti regolari, per iniziare a costruire una base solida per il domani. È uno strumento economico, flessibile e intelligente, che si inserisce perfettamente in una strategia di pianificazione finanziaria personale.
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Simona Volpi, consulente per la pianificazione assicurativa
Sono la penna dietro “La Bussola Assicurativa”; ho deciso di creare questo blog perché durante il mio percorso professionale mi sono accorta di quanta poca informazione ci sia in termini di assicurazioni e pianificazione finanziaria. Mi sono accorta della confusione negli strumenti da utilizzare per i diversi obiettivi che ci poniamo e penso che sia solo attraverso l’informazione che si possa accorciare la distanza tra quello che desideriamo e quello di cui abbiamo bisogno.