Fondi Pensione: perché non è mai troppo presto per cominciare a risparmiare
Risparmiare per la propria pensione è un argomento che tocca ognuno di noi, eppure spesso si tende a rimandare questa decisione. Il momento giusto per cominciare a pensare al proprio futuro economico è "adesso". Più si posticipa, maggiore sarà lo sforzo economico necessario per garantirsi una pensione adeguata.
1. Cominciare presto per alleggerire il carico economico
Quando si parla di risparmio pensionistico, il tempo è il miglior alleato. Avviando un piano di risparmio a lungo termine in età giovanile, il sacrificio economico necessario è notevolmente ridotto rispetto a chi decide di cominciare più tardi. Ad esempio, un giovane di 30 anni che decide di investire 100 euro al mese per la sua pensione vedrà crescere il suo capitale grazie alla composizione degli interessi e avrà meno necessità di incrementare il suo contributo negli anni successivi. Invece, chi inizia a 50 anni dovrà contribuire con importi molto più elevati per ottenere lo stesso risultato.
Questo accade perché il risparmio nel lungo termine ha il tempo di maturare e beneficiare degli interessi composti, rendendo meno gravoso l'investimento iniziale. Cominciare a risparmiare da giovani significa quindi approfittare di questo effetto virtuoso e costruire gradualmente un capitale adeguato.
2. L'età pensionabile aumenta, le prestazioni diminuiscono
Negli ultimi decenni, l'età pensionabile è andata progressivamente aumentando, mentre le prestazioni pensionistiche sono diventate sempre più limitate. Secondo i dati dell'ISTAT e delle proiezioni dell'OCSE, l'età pensionabile in Italia è passata dai 60 anni degli anni '90 agli attuali 67 anni, con prospettive di ulteriore innalzamento in futuro. Al contempo, le pensioni pubbliche erogate dallo Stato sono calcolate su una base contributiva che tende a ridurre l'importo delle rendite rispetto agli stipendi percepiti durante la vita lavorativa. Il risultato? I futuri pensionati rischiano di dover fare i conti con prestazioni previdenziali insufficienti a mantenere il tenore di vita desiderato.
Questo scenario non lascia grandi speranze di miglioramento, anzi. L'aumento dell'aspettativa di vita e la crescita lenta dell'economia mettono sempre più sotto pressione i sistemi pensionistici pubblici, rendendo inevitabile un'ulteriore contrazione delle prestazioni.
3. Fondi pensione e benefici fiscali
In questo contesto, risparmiare autonomamente per la pensione non è solo consigliato, ma necessario. Tra i diversi strumenti disponibili, i fondi pensione offrono una serie di vantaggi fiscali che rendono particolarmente conveniente iniziare subito. Uno dei benefici più evidenti è la deducibilità fiscale: i contributi versati in un fondo pensione possono essere dedotti dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all'anno. Ciò significa che, già dal primo anno, si possono ottenere risparmi sulle tasse, riducendo immediatamente l'impatto economico dei versamenti.
Oltre alla deduzione fiscale, il fondo pensione prevede anche aliquote agevolate sul trattamento di fine rapporto e sulle rendite percepite alla pensione, che sono generalmente più basse rispetto alla tassazione ordinaria. In sintesi, investire in un fondo pensione non solo permette di accumulare un capitale per il futuro, ma consente anche di risparmiare sulle tasse sin da subito.
4. Le caratteristiche funzionali di un fondo pensione (PIP)
Uno strumento di risparmio pensionistico molto utilizzato in Italia è il Piano Individuale Pensionistico (PIP). Tra i vantaggi funzionali di questo strumento, vi è la possibilità di accedere al 30% del capitale accumulato senza necessità di giustificazioni, dopo almeno 8 anni di permanenza nel fondo. Questo rappresenta una flessibilità importante, in caso di necessità finanziarie urgenti.
La permanenza minima in un fondo pensione è solitamente di 5 anni, dopo i quali è possibile anche trasferire il proprio capitale in un altro fondo senza penalizzazioni. Al momento del pensionamento, il fondo prevede l’erogazione di una rendita vitalizia, ma è anche possibile richiedere fino al 50% del capitale accumulato in forma di capitale liquidabile, lasciando il restante 50% come rendita.
5. Esempi di crescita del capitale
Vediamo come potrebbe crescere il capitale accumulato in un fondo pensione in base all'età di inizio e ipotizzando l'accesso alla pensione a 67 anni.
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Inizio a 30 anni: Supponiamo che una persona inizi a versare 100 euro al mese. Dopo 37 anni, con un rendimento medio annuo del 3%, avrà accumulato circa 71.000 euro.
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Inizio a 40 anni: Con lo stesso versamento di 100 euro al mese, ma iniziando a 40 anni, il capitale accumulato sarà di circa 46.000 euro.
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Inizio a 50 anni: Se si inizia a 50 anni con 100 euro al mese, si accumuleranno circa 23.000 euro al momento del pensionamento.
È evidente che cominciare prima consente di accumulare una somma maggiore senza dover aumentare il contributo mensile. Per chi inizia più tardi, è necessario fare uno sforzo maggiore per ottenere un capitale adeguato.
Conclusione
L'attuale sistema pensionistico obbliga ciascuno di noi a prendere in mano il proprio futuro economico.
Cominciare presto a risparmiare significa ridurre lo sforzo necessario e beneficiare di vantaggi fiscali importanti. I fondi pensione, come il PIP, offrono flessibilità, deduzioni fiscali e la possibilità di accedere al capitale accumulato in determinate condizioni. Valutare questo tipo di strumento con l'aiuto di un consulente finanziario è una scelta saggia per garantire una vecchiaia serena.
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Simona Volpi, consulente per la pianificazione assicurativa
Sono la penna dietro “La Bussola Assicurativa”; ho deciso di creare questo blog perché durante il mio percorso professionale mi sono accorta di quanta poca informazione ci sia in termini di assicurazioni e pianificazione finanziaria. Mi sono accorta della confusione negli strumenti da utilizzare per i diversi obiettivi che ci poniamo e penso che sia solo attraverso l’informazione che si possa accorciare la distanza tra quello che desideriamo e quello di cui abbiamo bisogno.